Castagnaccio genovese


castagnaccio genovese


Cara amici oggi vi racconto del castagnaccio , quella fantastica " torta" rustica di farina di castagne, tipica delle zone appenniniche, quindi anche della mia terra e della mia famiglia.

E' un piatto autunnale per eccellenza, bisogna aspettare che le castagne dopo essere state raccolte, vengano essiccate e ripulite prima di convertirle in farina.

Castagnaccio, la torta povera di un tempo

E' un piatto povero, diffuso un tempo dove le castagne erano alla base dell'alimentazione contadina.  Ho vivido il ricordo della nonna Caterina quando intenta a prepararlo a mia mamma che ne era ghiotta, raccontava sempre di come lei, ne avrebbe fatto volentieri a meno, essendo vissuta in campagna e conseguentemente stato alla basa della sua alimentazione per tanto tempo.

 Nei miei ricordi, il castagnaccio non è mai stato accompagnato da qualcosa, ma mangiato così a piccoli pezzetti, mentre mi raccontano si accompagni bene con ricotta o miele di castagno, con vino novello, vini dolci e con il vin santo.

Alla sua nascita il castagnaccio, ovviamente non aveva ingredienti che lo arricchivano e questo fino all' 800 , quando si diffusero pinoli, uvetta e rosmarino, sostanze differentemente usate a seconda della regione: a Genova, come a casa mia, si usa mettere pinoli, uva passa e semi di finocchio.

Castagnaccio genovese

Cosa ti occorre per preparare un'ottimo castagnaccio

  • gr. 600 di farina di castagne
  • gr. 700 circa di acqua
  • gr. 60 circa di olio evo
  • un pizzico di sale
  • gr. 100 di uva sultanina
  • gr. 60 di pinoli italiani
  • 1/2 cucchiaino di semi di finocchio

ingredienti per il castagnaccio genovese

preparazione della pastella per il castagnaccio genovese

Come lavorare gli ingredienti per il tuo castagnaccio

  • Come primo passo dovrai ammollare in acqua tiepida l'uva sultanina e dopo 10/15 minuti sgocciolarla e asciugala con un canovacci
  • versa la farina di castagne in una ciotola grande dopo averla passata al setaccio, per evitare la formazione di grumi, aggiungi il sale e con un cucchiaio (possibilmente di legno), aggiungi l'acqua fino ad ottenere una pastella morbida, quasi e dico quasi, liquida
  • lascia riposare l'impasto del castagnaccio coperto per qualche ora
  •  la nonna Caterina diceva sempre di prepararlo il giorno prima per poi cuocerlo il successivo, non ne ho memoria del motivo ma credo serva per sciogliere bene i possibili grumi, infatti, ogni tanto e bene rimescolare l'impasto
  •  adesso dovrai ungere per bene con olio evo una teglia, l'ideale sarebbe quella rotonda di rame stagnato ma in mancanza di questa, potrai usare una teglia dal bordo basso
versa l'impasto e cospargi sopra l'uvetta, i pinoli e i semi di finocchio, procedi mettendo la teglia nel forno già caldo e cuoci a 180° per circa 30 minuti

castagnaccio genovese pronto ad essere infornato

Castagnaccio genovese

Potrai servire il castagnaccio sia caldo che freddo, tagliato a losanghe.

 Se lo desideri accompagnalo con ciò che ho sopra elencato ma il mio consiglio è di assaporarlo al naturale, così che la farina di castagne sprigioni tutto il suo sapore.

Potrai conservarlo per 2/3 giorni fasciato in un pezzo di carta forno



Commenti

  1. Sai che io non l'ho mai preparato! Ma mi ha sempre incuriosito leggerne ricetta è tradizione. Dovrò provarlo prima o poi! Il tuo sembra squisito Roby! 😘

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    1. Davvero Melania? Devi correre ai ripari e prepararla, non te ne pentirai. Il suo, un sapore unico che racchiude le sfumature autunnali. A presto

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